Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris
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Comun difetto è ne' pittori Italiani il riconoscersi l'aria e figura dell' Imperatore, mediante le molte figure dipinte: onde per fuggire tale errore, non siano fatte, ne replicate mai, ne in tutto, ne in parte le medesime figure, ne ch'un volto si veda nell' altra historia. E quanto osserverai più in una historia, ch'il brutto sia vicino al bello, & il vecchio al giovane, & il debole al forte, tanto più vaga sarà la tua historia, e l'una per l'altra figura accrescerà in bellezza. E perché spesso avviene che i pittori, disegnando qualsi voglia cosa, vogliono, ch' ogni minimo segno di carbone sia valido, in questo s'ingannano, perché molte sono le volte, che l'animale figurato non hà li moti delle membra appropriati al moto mentale: & havendo egli fatta bella e grata membrificatione, e ben finita, gli parerà cosa ingiuriosa a mu tare esse membra.