Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris
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Se tu vuoi figurar bene una fortuna, considera e pondera bene i suoi effetti, quando il vento soffiando sopra la superficie del mare, o della terra, rimove, e porta seco quelle cose che non sono ferme con la massa universale. E per figurar quella fortuna, farai prima le nuvole spezzate e rotte, drizzate per lo corso del vento, accompagnate dall' arenose polveri, levate da i lidi marini: e rami e foglie, levate per la potenza del vento, sparse per l'aria in compagnia di molte altre cose leggiere: gl' alberi & herbe piegate à terra, quasi mostrar di voler seguir il corso de' venti, con i rami storti fuor del naturale corso, con le scompigliate e rovesciate foglie: e gl'huomini, che vi si trovano, parte caduti e rivolti per li panni, e per la polvere quasi siano sconosciuti, e quelli che restano ritti, sieno dopo qualche albero abbracciati à quello, perché il vento non li strascini: altri con le mani à gl'occhi per la polvere chinati à terra, & i panni & i capelli dritti al corso del vento. Il mare turbato e tempestoso sia pieno di ritrosa spuma infra l'elevate onde, & il vento faccia levare infra la combattuta aria della spuma più sottile, à guisa di spessa & avviluppata nebbia. Li nauilii che dentro vi sono alcuni sene faccia con vela rotta, & i brani d'essa ventilando fra l'aria in compagnia d'alcuna corda rotta: alcun con alberi rotti caduti col navilio attraversato e rotto infra le tempestose onde, & huomini gridando abbracciare il rima nente del navilio. Farai le nuvole cacciate da impetuosi venti, battute nell' alte cime delle montagne, far a quelli avviluppati ritorti, à similitudine dell' onde percosse nelli scogli: l'aria spaventosa per l'oscure tenebre, fatte dalla polvere, nebbia e nuvoli solti.