Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris
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Delle parti di quei corpi che si rimuovono dall' occhio, quella mancherà prima di notitia, che sarà di minor figura. Dal che ne segue che la parte di maggior quantità fia l'ultima à mancar di sua notitia. Adunque tu, pittore, non finire li piccioli membri di quelle cose che sono molto remote, mà seguita la regola data nel sesto.
Quanti sono quelli che nel figurar le città, & altre cose remote dall' occhio, fanno li termini notissimi de gl' edificii, non altrimenti che se fussero in vicinissime propinquità: e questo è impossibile in natura, perché nissuna potentissima vista è quella ch'in si lontanissima distanza possa vedere li predetti termini con vera notitia, perché li termini d'essi corpi sono termini delle loro superficie, e li termini delle superficie sono linee, le quali linee non sono parte alcuna della quantità d'essa superficie, ne etiam dell' aria che di se veste tale superficie. Adunque quello che non è parte d'alcuna cosa è invisibile, com' è prouato in geometria. Adunque tu, pittore, se farai essi termini spediti e noti, com' è in usanza, non sarà da te figurata sì rimota distanza, che per tal diffetto non si dimostri vicinissima. Ancora gli angoli de gl' edificii sono quelli che nelle distanti città non si debbono figurare, perché da lontano è impossibile verderli, conciosiache essi angoli sono il concorso di due linee in un punto, & il punto non hà parte, adunque è invisibile.