Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris
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Avvertisci che sempre ne' confini dell' ombre si mischia lume & ombra: e tanto più l'ombra derivativa si mischia collume, quanto ella è più distante dal corpo ombroso. Mà il colore non si vedrà mai semplice: questo si prova per la nona, che dice: La superficie d'ogni corpo partecipa del colore del suo obbietto, ancora che ella sia superficie di corpo trasparente, come aria, acqua e simili; perché l'aria piglia la luce dal sole, e le tenebre dalla privatione d'esso sole. Adunque si tinge in tanti varii colori quanti son quelli fra li quali ella s'inframette infra l'occhio e loro, perché l'aria in se non hà colore più che s'habbia l'acqua, mà l'humido che si mischia con essa dalla mezza regione in giù è quello che l'ingrossa, & ingrossando, i raggi solari che vi percuotono, l'alluminano, e l'aria ch' è dalla mezza regione in sù resta tenebrosa: e perché luce e tenebre compone colore azzurro, questo è l'azzurro in che si tinge l'aria, con tanta maggior o minor oscurità quanto l'aria è mista con maggior o minor humidità.