Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris
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I336
Poniamo che A. B. sia la pittura veduta, e che D. sia il lume: Dico che se tu ti porrai infra C. & E. comprenderai male la pittura, e massime se sia fatta a oglio, o veramente vernicata, perché harà lustro, e fia quasi di natura di specchio, e per queste cagioni, quanto più t'accosterai al punto C. meno vedrai, perché quivi risaltano i raggi del lume mandato dalla finestra alla pittura. E se ti porrai infra E. e D. quivi fia bene operata la tua vista, e massime quanto più t'appresserai al punto D. perché quel luogo è meno partecipante di detta percussione de' raggi reflessi.