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LDE ITAL1651


Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris


Chapter

LDE T1025   CID257  Del ridere e del piangere, e differenza loro. CAPITOLO CCLVII

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Da quel che ride à quel che piange non si varia ne occhi, ne bocca, ne guancie, mà solo la rigidità delle ciglia che s'aggiungono à chi piange, e levansi à chi ride. A quello che piange s'aggiugne ancora le mani stracciar le vesti: e variasi nelle varie cause del pianto, perché alcun piange con ira, alcuno con paura, alcuno per tenerezza & allegrezza, alcuno per sospetto, & alcuno per doglia e tormento, alcuno per pieta e dolore de' parenti o amici persi: delli quali piangenti alcuno si mostra disperato, alcuno mediocre, alcuno lagrima, alcuno grida, alcuno stà con il viso al cielo, e con le mani in basso, havendo le dita di quelle insieme tessute, altri timorosi con le spalle inalzate all' orecchie, e così seguono secondo le predette cause. Quel che versa il pianto alza le ciglia nelle loro giunture, e le stringe insieme, e compone grinze di sopra, & rivolta li canti della bocca in basso, e colui che ride gli hà alti, e le ciglia aperte e spatiose.