Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris
Chapter Display | |
De' semplici colori il primo è il bianco, benche i filosophi non accettano ne il bianco ne il nero nel numero de' colori, perché l'uno è causa de' colori, l'altro è privatione. Mà perché il pittore non può far senza questi, noi li metteremo nel numero de gl' altri, e diremo il bianco in questo ordine essere il primo, ne i semplici, il giallo il secondo; il verde il terzo, l'azzurro il quarto, il rosso il quinto, il nero il sesto: & il bianco metteremo per la luce senza la quale nissun colore veder si può, & il giallo per la terra, il verde per l'acqua, l'azzurro per l'aria, & il rosso per il fuoco, & il nero per le tenebre che stan sopra l'elemento del fuoco, perché non v'è materia o grossezza doue i raggi del sole habiano à penetrare e percuotere, e per conseguenza alluminare. Se vuoi con brevità vedere la varietà di tutti li colori composti, togli vetri coloriti, e per quelli guarda tutti i colori della campagna che doppo quello si veggono, e così vedrai tutti li colori delle cose che doppo tal vetro si veggono essere tutte miste col color del predetto vetro, e vedrai qual sia il colore, che con tal mistione s'acconci, o guasti: se sarà il predetto vetro di color giallo, dico che la specie de gl' obbietti che per esso passano all' occhio, possono così peggiorare come megliorare: e questo peggioramento in tal colore di vetro accaderà all' azzurro, e nero, e bianco sopra tutti gl' altri, & il meglioramento accaderà nel giallo, e verde sopra tutti gli altri, e così anderai scorrendo con l'occhio le mistioni de colori, le quali sono infinite: & à questo modo farai elettione di nove inventioni di colori misti & composti, & il medesimo si sarà con due vetri di varii colori anteposti all' occhio, e così per te potrai seguitare.