Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris
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Ricordo à te, pittore, che quando per tuo giuditio, o per altrui avviso, scuopri alcun' errore nell' opere tue, che tu le ricorregga, accioche nel pubblicar tal' opere, tu non pubblichi insieme con quelle la matteria tua. Et non ti scusare da te medesimo, persuadentdoti di restaurare la tua infamia nella succedente tua opera, perché la pittura non muore mediante la sua creatione, come fà la musica, mà lungo tempo dura, & il tempo darà testimonianza dell' ignoranza tua. E se tu ti scuserai d'havere à combattere con la necessità, e di non haver tempo à studiare, è farti vero pittore, non incolpare se non te medesimo, perché solo lo studio della virtù è pasto dell' anima e del corpo. Quanti sono li filosofi che sono nati ricchi, e perché non l'impedissero le ricchezze, le hanno lasciate.